Capo del SIFAR 1955 – 1962

Nel dicembre 1955, su indicazione del Presidente della Repubblica Gronchi, de Lorenzo è chiamato a succedere ad Ettore Musco al vertice del SIFAR. Da qui inizia il periodo in cui de Lorenzo visse da protagonista il decennio più cruciale del nostro dopoguerra.

Quando nel dicembre 1955 de Lorenzo assunse il comando del SIFAR il quadro politico interno ed internazionale era dominato dalla guerra fredda.
L’Italia, nell’ambito dell’alleanza atlantica, con la presenza del più forte partito comunista europeo, si trovava in una posizione delicata. I timori di un passaggio nell’orbita sovietica, presenti a partire dal 1948, si accentuano dopo la battuta d’arresto della DC e dei suoi alleati nelle elezioni del 1953. E’ in questo clima che si predispongono iniziative con le quali il SIFAR, in breve tempo, divenne un efficace strumento capace di far fronte a tutte le esigenze della guerra fredda e fu considerato uno dei migliori servizi della NATO. (Vedi allegato 7, all 8, all 17 pag 9-10).

In occasione della insurrezione ungherese e del successivo intervento sovietico il Generale de Lorenzo, da poco nominato capo del SIFAR, si recò da solo in territorio ungherese per raccogliere informazioni sulla disposizione delle forze sovietiche e le comunicò agli alleati della NATO. Tale azione venne molto apprezzata dagli americani.

Il 27 ottobre 1957 il Presidente del Consiglio Adone Zoli delegò al capo del SIFAR la facoltà di concedere il Nulla Osta di Segretezza (“NOS”) necessario a tutti coloro che, per svolgere un lavoro, dovessero accedere a notizie concernenti la sicurezza nazionale.Il rilascio avveniva in accordo con la NATO (vedi Cossiga all 18b).

Fu proprio la necessaria concessione del NOS che determinò la proliferazione dei fascicoli informativi negli anni del comando del Genarle de Lorenzo, ma anche precedentemente.

Riguardo ai fascicoli informativi, che erano sempre esistiti, vedi sentenza “Moffa” All 4

Il 28 ottobre 1958 il Generale del Lorenzo in qualità di capo del SIFAR firmò l’atto costitutivo della reste Stay Behind (c.d. Gladio).

Sul piano interno l’allarme più grave fu quello del Luglio 1960 con le piazze mobilitate contro il governo Tambroni, sostenuto dal Movimento Sociale. In questo quadro furono predisposte, dal Ministro dell’Interno, on. Taviani, le cosiddette “Circolari Vicari” per l’ordine pubblico, dal nome dell’allora capo della polizia Angelo Vicari.

L’onorevole Moro nel memoriale trovato in Via Montenevoso ha ricordato come in quel periodo delicato e convulso de Lorenzo resse il timone del SIFAR scrivendo:

“Il Generale de Lorenzo va ricordato come colui che collaborò in modo attivo, come capo del SIFAR, con me segretario del partito nel ’60 per far rientrare nei binari della normalità la situazione incandescente creatasi con la costituzione del Governo Tambroni. Questo fu infatti, a mio parere, il fatto più grave e minaccioso per le istituzioni intervenuto in quell’epoca. Infatti de Lorenzo, in continuo contatto con me, mi fornì tutte le intercettazioni utili ed altri elementi informativi che mi permisero di esigere le dimissioni del Governo Tambroni e promuovere la costituzione del Governo Fanfani che fu il primo a fruire dell’astensione socialista. In complesso il periodo 60 e 64 fu estremamente agitato e pericoloso.”